Nuovo Dpcm, proroga fino il 30 aprile. Oggi Cdm decisivo
In bilico lo stop all'asporto per i bar dopo le 18
Dovrebbe essere oggi il giorno cruciale per il nuovo Dpcm che delinearà l'Italia dal 16 gennaio. Questa sera, in Cdm, il governo è orientato a varare un decreto per il prolungamento allo stato di emergenza (fino al 30 aprile, nonostante il Cts abbia chieso di mantenerlo fino a luglio) da accompagnare a un Dpcm di Conte con le misure anti-movida. In bilico lo stop all'asporto per i bar dopo le 18 (le Regioni sono contrarie) e il colore dei weekend: arancioni per tutti oppure legati alla zona in cui si trova ciascuna regione.
Sul tavolo anche le modalità della riapertura degli impianti sciistici, slittata all 18 gennaio e a forte rischio di un nuovo rinvio. Sarà prorogato il divieto di spostamenti tra regioni, anche gialle, così come fissato nel decreto Natale. Arriverà anche la 'zona bianca', di cui ancora non si conoscono i dettagli, ma si sa che dovrebbe essere assegnata a chi avrà un indice Rt inferiore a 0,50.
Il nuovo Dpcm, destinato a sostituire quello varato lo scorso 3 dicembre e in scadenza il 15 gennaio, avrà come obiettivo quello di accompagnare il Paese nella pandemia per i prossimi mesi. Il ministro della Salute, Roberto Speranza, oggi riferisce prima alla Camera e poi al Senato sulla situazione epidemiologica in Italia. Previsto oggi anche un Consiglio dei ministri per l'aggiornamento su quello che sarà il nuovo decreto sulla zona bianca e sulla proroga dello stato di emergenza. Sul tema della stretta alla movida che dovrebbe essere entrare in un altro Dpcm, il ministro degli Affari regionali Francesco Boccia ha previsto una riunione con Regioni, Anci e Upi.
Si comincia con l'intervento di Speranza alla Camera. "Siamo all'ultimo miglio - dice - serve uno sforzo unitario. La collaborazione tra governo, regioni e comuni ci ha consentito di resistere anche quando siamo stati investiti dalle onde più alte. Non c'è altra strada diversa dall'unita per affrontare questa emergenza".
"Ora sappiamo che il Covid ha i mesi contati - ha aggiunto Speranza - e con i vaccini sconfiggeremo questo virus. Però non abbiamo ancora vinto e non dobbiamo sbagliare. Siamo alle prime battute di una lunga e difficile maratona".
"Questa settimana c'è un peggioramento generale della situazione epidemiologica in Italia, aumentano le terapie intensive, l'indice Rt e focolai sconosciuti. 12 regioni e province autonome sono ad alto rischio, 8 sono a rischio moderato di cui 2 in progressione a rischio alto e una sola regione è a rischio basso. L'epidemia è nuovamente in una fase espansiva. Quando tutti i parametri peggiorano contemporaneamente abbiamo l'obbligo di prendere nuove misure e il governo ritiene inevitabile prorogare al 30 aprile stato di emergenza".
"Nel nuovo Dpcm, è intenzione del governo confermare il divieto di spostamento anche in zona gialla - ha riferito ancora Speranza -, vietare l'asporto dopo le 18 dai bar per ridurre gli assembramenti negli spazi antistanti, stabilire l'ingresso in area arancione di tutte le regioni a rischio alto e confermare l'indicazione di poter ricevere a casa massimo due persone non conviventi come già avvenuto durante le vacanze di Natale".
"E' intenzione del governo riaprire i musei nelle regioni in area gialla".
Sul tema delle vaccinazioni, Speranza ha richiamato le forze politiche parlamentari all'unità: "Lasciamo fuori dalla polemiche politiche la campagna di vaccinazione, lo dico con lo stesso spirito a maggioranza e opposizione. Serve unità. Siamo ragionevolmente fiduciosi che un aumento delle dosi disponibili avverrà in tempi non lunghi, aspettiamo fiducioso certi che Ema e Aifa non perderanno neanche un giorno nel loro lavoro. Nel primo trimestre 2021 è attesa l'autorizzazione anche del vaccino di Johnson & Johnson. I risultati del vaccino italiano ReiThera sono molto incoraggianti. Una data segnata in rosso sul nostro calendario è quella del 29 gennaio. Con il vaccino di Astrazeneca avremmo a disposizione altre dosi fondamentali per la nostra campagna di vaccinazione Sono convinto che la stragrande maggioranza degli italiani deciderà di vaccinarsi senza ricorrere all'obbligo. Per il governo resta comunque fondamentale l'obiettivo dell'immunità di gregge".