Leonardo DiCaprio sostenitore del "green" investe nella carne coltivata
Riduce impatto sul clima del 92%, mercato da 25 miliardi di dollari entro il 2030
Leonardo DiCaprio punta nella carne coltivata. Aleph Farms e Mosa Meat, due aziende leader nel settore emergente della carne coltivata, hanno annunciato l'ingresso dell'attivista ambientale e attore premio Oscar nelle due aziende che hanno dimostrato la capacità di produrre la carne di manzo direttamente dalle cellule animali, con la presentazione del primo hamburger coltivato da Mosa Meat nel 2013 e la prima bistecca e ribeye coltivata da Aleph Farms rispettivamente nel 2018 e nel 2021.
"Uno dei modi più efficaci per combattere la crisi climatica è trasformare il nostro sistema alimentare. Mosa Meat e Aleph Farms offrono nuovi modi per soddisfare la domanda mondiale di carne bovina, risolvendo alcuni dei problemi più pressanti dell'attuale produzione industriale di carne.
Sono molto lieto di unirmi a loro come consulente e investitore, mentre si preparano a far scoprire la carne bovina coltivata ai consumatori" ha commentato Leonardo DiCaprio. Con il consumo globale di carne previsto in crescita del 40-70% entro il 2050, la carne coltivata offre una soluzione per ridurre notevolmente gli impatti negativi della produzione industriale di carne bovina. Inoltre, la carne coltivata consentirà a chi voglia continuare a mangiare carne, di farlo eliminando la necessità di qualsiasi cambiamento comportamentale di rilievo. Gli analisti hanno previsto che il mercato della carne coltivata potrebbe raggiungere i 25 miliardi di dollari entro il 2030, come parte della più ampia trasformazione delle proteine. Secondo uno studio indipendente sull'analisi del ciclo di vita, la produzione di carne bovina coltivata dovrebbe ridurre l'impatto sul clima del 92%, l'inquinamento atmosferico del 93%, utilizzare il 95% in meno di suolo e il 78% in meno di acqua rispetto alla produzione industriale di carne bovina. La produzione di carne di manzo coltivata offre l'opportunità di utilizzare la terra risparmiata per la rinaturalizzazione degli habitat, riducendo naturalmente le emissioni, o per produrre più cibo per le persone. Inoltre, il processo automatizzato attraverso il quale viene prodotta la carne coltivata, e l'ambiente sterile della sua produzione, eliminerà l'uso di antibiotici e ridurrà notevolmente il rischio di agenti patogeni, contaminanti e malattie di origine alimentare associate all'allevamento concentrato e intensivo.