La Pasqua e i viaggi all'estero, la nuova ordinanza di Speranza e le misure anti Covid
Obbligo di isolamento di 5 giorni e tampone al rientro
"Non si possono incontrare i propri cari, magari a pochi chilometri di distanza, ma è possibile prendere un aereo e farne migliaia per svago? Un controsenso che penalizza anche tutti gli operatori turistici e gli albergatori che da tanti mesi sono alle prese con forti perdite economiche. Spero si faccia presto chiarezza su questa assurda anomalia". Aveva scritto su Facebook Stefano Bonaccini, presidente dell'Emilia-Romagna e della Conferenza delle Regioni.
Le vacanze pasquali fonte di polemiche e forti controversie per quel che riguarda la nuova ordinanza di Roberto Speranza.
Chi arriva in Italia da un Paese dell’Unione europea dovrà sottoporsi a tampone e rimanere in isolamento fiduciario per 5 giorni. La regola — in vigore da oggi fino al 6 aprile — vale anche per gli stranieri intenzionati a venire nel nostro Paese per trascorrere la Pasqua. Dopo le proteste di tour operator e albergatori per le regole che consentono di volare oltreconfine ma impediscono gli spostamenti in patria — se non per andare nelle seconde case — il governo interviene con una norma che limita gli ingressi e inevitabilmente scoraggia chi aveva scelto di prendersi qualche giorno di vacanza. Lo fa per impedire quanto avvenuto la scorsa estate con la libertà di viaggi in Italia e all’estero che ha contribuito a far aumentare i contagi. Ma scatena una polemica ancor più feroce: «La toppa è peggiore del buco, così non viaggerà nessuno». L’ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza equipara gli arrivi dagli Stati che fanno parte del sistema Schengen a quelli extra, anche se in quest’ultimo caso la quarantena è di 14 giorni. Ecco sulla base delle nuove norme le regole e i divieti per chi si sposta prima e durante i giorni delle festività di Pasqua.
La nuova ordinanza prevede che: «A tutti coloro che hanno soggiornato o transitato nei quattordici giorni antecedenti all’ingresso in Italia in uno o più Stati e territori dell’Unione europea è fatto obbligo di sottoporsi a prescindere dall’esito del test effettuato, alla sorveglianza sanitaria e a un periodo di 5 giorni di quarantena presso l’abitazione o la dimora previa comunicazione del proprio ingresso nel territorio nazionale al dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio». Al termine di questo periodo si dovrà «effettuare un ulteriore test molecolare o antigenico».
I Paesi inseriti nell’elenco per cui si impone la quarantena di cinque giorni sono: Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca (incluse isole Faroe e Groenlandia) Estonia, Finlandia, Francia (inclusi Guadalupa, Martinica, Guyana, Riunione, Mayotte ed esclusi altri territori situati al di fuori del continente europeo) Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi (esclusi territori situati al di fuori del continente europeo) Polonia, Portogallo (incluse Azzorre e Madeira) Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna (inclusi territori nel continente africano) Svezia, Ungheria, Islanda, Norvegia, Liechtenstein, Svizzera, Andorra, Principato di Monaco.