In Austria obbligo del vaccino da febbraio, lockdown generale da lunedì
Secondo gli ultimi dati l’incidenza è arrivata a 1.000 casi ogni 100mila abitanti
Non coinvolgerà solo i non vaccinati e non riguarderà solo i Land più colpiti, quello dell’Alta Austria e del Salisburgo. Il lockdown che prenderà il via in Austria da lunedì riguarderà tutto il Paese e durerà per 20 giorni, dopo i quali proseguirà solo per i non vaccinati. Lo ha dichiarato il cancelliere austriaco Alexander Schellenberg che ha annunciato anche che da febbraio scatterà l’obbligo vaccinale nel Paese, oltre a nuove misure per contrastare la nuova ondata di Covid, come ad esempio l’obbligo di mascherina nelle scuole, con i bambini che potranno comunque restare a casa anche senza certificato medico e riceveranno “pacchetti per lo studio”. “Nonostante mesi di impegno non siamo riusciti a convincere abbastanza gente a farsi vaccinare – ha commentato – Ci sono troppe forze politiche che ci vanno contro, è un attentato al sistema sanitario“.
Secondo gli ultimi dati, in Austria l’incidenza è arrivata a 1.000 casi ogni 100mila abitanti. Un costante peggioramento che aveva portato il governo federale a introdurre misure restrittive, inizialmente solo per coloro che non si erano immunizzati contro il Covid, già all’inizio di novembre. In quell’occasione, il cancelliere aveva annunciato che, dall’8 novembre, chi non risultava essere immunizzato o guarito dal Covid negli ultimi sei mesi (la cosiddetta “regola 2G”) non avrebbe potuto più accedere a tutti quei luoghi dove prima bastava anche un tampone negativo (“regola 3G”): ristoranti, hotel, attività sportive (compresi gli impianti di risalita), saloni da parrucchiere, eventi culturali (teatri, cinema, concerti) e sportivi con più di 25 partecipanti e attività di svago, oltre a ospedali e luoghi di cura. Unica eccezione era rappresentata dai luoghi di lavoro, per i quali rimaneva valida la regola 3G che permetteva l’accesso anche con tampone negativo.
Ma il drastico peggioramento della situazione sanitaria, con conseguente riempimento dei reparti ospedalieri dedicati ai pazienti affetti da coronavirus, soprattutto nel nord del Paese, ha convinto l’esecutivo a una stretta più severa che andrà a colpire anche tutti i cittadini vaccinati.
La decisione del governo ha inasprito le misure annunciate solo ieri. Il lockdown generale era stato annunciato solo per Alta Austria e Salisburgo (anche in questo caso dopo un primo annuncio di serrata solo per i non immunizzati), visto che l’incidenza nel Salisburghese è ormai di 1.672 casi ogni 100mila abitanti e in Alta Austria di 1.557. Misure più stringenti sono state prese anche per entrare nel Paese dall’estero: per i non vaccinati non basterà più il test antigenico rapido, ma sarà obbligatorio un tampone molecolare. Gli antigenici e i test degli anticorpi, appunto, non saranno più ammessi. Come aveva comunicato l’Euregio Tirolo Alto Adige Trentino su Facebook, sono previste deroghe per i pendolari transfrontalieri (per motivi di lavoro, di scuola, di studio, per motivi familiari o per la visita al coniuge): continuerà a essere valido anche il tampone rapido, ma si riduce drasticamente il tempo di validità dei test. I molecolari saranno validi per 72 ore (e non più per 7 giorni) mentre gli antigenici dureranno solo 24 ore e non più 48.