Gwyneth Paltrow, in lacrime
L'attrice ha vissuto nella paura per 17 anni
Ha abbassato gli occhi sul foglio e con voce rotta e commossa, ha iniziato a leggere. Un lungo elenco di messaggi. Non era un film. Ma alcune delle 70 lettere scritte dallo stalker che stava provando a rovinarle la vita. Gwyneth Paltrow non è riuscita a fermare le lacrime nella sua testimonianza al tribunale di Los Angeles nel processo contro Dante Michael Siou, 67 anni. «È durata per 17 anni: ho sempre avuto paura perché erano parole fuori da ogni logica» ha spiegato l’attrice californiana in aula. «Ho l’obiettivo di sposare Gwyneth Paltrow», «Sei persa, senza speranza», «Ora devi morire. Tu, così che Cristo possa avere la preminenza», sono alcuni dei folli messaggi dello stalker. La Platrow ha dichiarato che la sua più grande paura è stata sempre legata all'icolumità dei suoi figli, Apple e Moses, avuti dall’ex marito, il cantante dei Coldplay Chris Martin. Nel corso della deposizione l’uomo ha aggiunto che le ha inviato anche un libro di cucina, vestiti e altri oggetti, sempre tra il 2009 e il 2014. Siou è al momento sotto processo per la sua condotta in quei sei anni: deve rispondere delle lettere, dei messaggi e degli oggetti non richiesti inviati all’attrice. La legale dell’imputato, Lynda Westlund, lo ha invece definito una persona innocua. Siou si è dichiarato non colpevole per l’accusa di stalking. È la seconda volta che viene processato per questo motivo, dopo che nel 2001 era stato dichiarato «non colpevole» perché malato di mente. Secondo il network americano Cbs, dopo il primo processo trascorse più di tre anni in una struttura psichiatrica.