Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne: dati, origini e simboli
Le scarpe rosse sono uno dei simboli per eccellenza di questo 25 novembre
I femminicidi e gli episodi di violenza contro le donne non conoscono sosta, come testimoniano le pagine di cronaca dei giornali. Dall’inizio del 2022 fino al 21 novembre in Italia sono state uccise 104 donne, quasi 10 al mese: il dato è allarmante e spiega la necessità, il 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si fermarsi a riflettere sull'orrore della violenza di genere.
I NUMERI DI UNA STRAGE - Le analisi dei dati delle forze di polizia, contenuta nel report "Il pregiudizio e la violenza contro le donne", elaborato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza riporta un panorama fosco, anche se nei primi nove mesi dell’anno si registra una lieve diminuzione degli omicidi di donne rispetto allo stesso periodo del 2021. I femminicidi sono stati 82 anziché 90, 71 dei quali maturati in ambito familiare e, in relazione a queste 71 donne, 42 (quasi 2 su 3) hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner.
Prendendo in esame il modus operandi degli omicidi maturati in ambito familiare/affettivo nel 2022, le 71 vittime sono state uccise in 31 casi con l’uso di armi bianche o improprie, come coltelli da cucina, arnesi da lavoro e pietre; in 19 casi con armi da fuoco: 10 di loro sono state strangolate, altre 10 sono morte in seguito a percosse, una è stata avvelenata. I loro carnefici, sempre nel 2022, sono nel 77% dei casi italiani e il 28% (il dato relativo più alto) ha un’età compresa tra i 31 e 44 anni.
Non sempre si è trattato di fulmini a ciel sereno: analizzando i cosiddetti reati spia della violenza di genere, ovvero quelle azioni che rappresentano degli indicatori del fenomeno, come espressioni di violenza fisica, sessuale, psicologica o economica contro una donna in quanto tale, nei primi nove mesi del 2022 viene registrato un calo: gli atti di stalking diminuiscono del 17%, calano dell`8% i maltrattamenti contro familiari e conviventi, che interessano le donne nell`81% dei casi; aumentano invece del 9% le violenze sessuali. I primi nove mesi dell’anno fanno registrare anche un potenziamento dell’azione di prevenzione con un aumento del 40% degli ammonimenti dei Questori per violenza domestica e del 6% di quelli per stalking.
Data la gravità e la dimensione del fenomeno, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite già nel 1998 ha stabilito l’istituzione di una data, il 25 novembre appunto, per commemorare a livello internazionale tutte le donne vittime di violenza di genere. Qualche tempo dopo, il 17 dicembre 1999, ha promulgato la risoluzione 54/134, istituendo la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Scopo della Giornata, oltre appunto a ricordare le vittime, è anche sensibilizzare l’opinione pubblica su questo barbaro fenomeno, che comprende il femminicidio, ma anche ogni forma di violenza di genere, che sia fisica e psicologica.
PERCHÉ IL 25 NOVEMBRE - La data è stata scelta per ricordare il brutale assassinio delle tre sorelle Patria Mercedes, María Argentina Minerva e Antonia María Teresa Mirabal, uccise a Malcedo, in Repubblica Dominicana, il 25 novembre 1960. Le tre donne erano attiviste nell’opposizione del regime di Rafael Leónidas Trujillo, il dittatore che ha tenuto il Paese in uno stato di caos e di arretratezza economica per oltre 30 anni. Le tre sorelle furono intercettate da un gruppo di agenti del Servizio di informazione militare lungo la strada che percorrevano per recarsi a far visita in prigione ai loro mariti, incarcerati per le loro attività contro il regime trujillista. Le tre donne furono seviziate, uccise e infine lanciate da un dirupo con la loro auto per simulare un incidente. L’omicidio de “Le farfalle” (questo era il nome in codice delle tre sorelle) scatenò però una grande e commossa reazione popolare che sfociò nel 1961 nell’uccisione di Trujillo e quindi nella fine della dittatura.