Frana a Ischia, otto le vittime: Due famiglie morte sotto il fango
"Straziante il ritrovamento del neonato" dai vigili del fuoco
Il fango che ha devastato una zona di Casamicciola Terme, a Ischia, in seguito all'alluvione di sabato mattina, continua a restituire corpi.
È una corsa contro il tempo per mettere in piena sicurezza via Celario che porta nel cuore della zona rossa. La sede stradale è stata in gran parte ripulita e il fango è stato riposto dai bob cat ai margini. Venti centimetri di fango che si stanno asciugando al sole ma che dovranno essere rimossi per scongiurare il rischio, quando ci sarà di nuovo la pioggia, di un dilavamento verso la parte bassa. Via Celario e via Pio Monte della Misericordia sabato si sono trasformate nel letto di un fiume in piena, dove le acque hanno trascinato di tutto: auto, mobili, mezzi agricoli.
La storia della alluvione di Casamicciola è soprattutto quella delle due famiglie spazzate via dalla colata di fango e detriti scesa dall'Epomeo.
Due famiglie e quattro figli, il più piccolo un neonato di 22 giorni.
Gianluca Monti era il capofamiglia di una delle due: giovane tassista sposato con Valentina Castagna, casalinga che accudiva i tre figli Michele, Francesco e Maria Teresa, di appena sei anni. Vivevano in una casa investita solo per metà dal fiume mortale di fango. Il padre e alcuni parenti erano riusciti a raggiungerla tra mille difficoltà e pericoli arrivando anche prima dei soccorritori: hanno provato a cercarli, a chiamarli anche col cellulare che sentivano squillare dal tetto della abitazione ma nessuno ha risposto alle loro chiamate.
Il cavallo col quale Gianluca percorreva i sentieri dell'Epomeo in cerca di legna da ardere o di funghi è stato ritrovato morto a valle. Nel pomeriggio le squadre di soccorso hanno trovato la piccola Maria Teresa, sotto un materasso con ancora il pigiamino rosa addosso e l'altro figlio Francesco, di 11 anni, ma il resto della famiglia ancora non si riesce ad individuare in ciò che resta della villetta costruita in quell'angolo di paradiso trasformatosi in un inferno.
Straziante anche la vicenda dell'altra famiglia cancellata dalla tragedia: Maurizio Scotto di Minico, 32 anni, era stato un giovane cameriere molto apprezzato che dopo il Covid aveva cambiato lavoro e faceva il pizzaiolo mentre la moglie, Giovanna Mazzella, trentenne, aveva un piccolo negozio. Da qualche mese avevano deciso di mettere su famiglia ed avevano avuto un bimbo da poco più di tre settimane, GiovanGiuseppe. Il ritrovamento del neonato "ha colpito tutta la comunità dei vigili del fuoco", ammette ancora commosso il comandante regionale Emanuele Fraculli. Anche la casa dei di Minico è stata sepolta dalla frana che ha avuto origine dalla sommità della montagna che domina l'isola e che è precipitata a valle correndo per parecchie centinaia di metri travolgendo tutto ciò che ha incontrato sul suo cammino lasciando una traccia visibile.
I corpi di tutti e tre i componenti della famiglia Di Minico sono stati trovati e portati nella sala mortuaria dell'ospedale Rizzoli.
Le squadre di soccorritori che lavorano a via Celario hanno individuato ed estratto l'ottava vittima dell'alluvione. Si tratta di un uomo di cui, per il momento, non si conosce ancora l'identità, mancano all'appello ancora quattro persone. Tra i dispersi il tassista Gianluca Monti, con la moglie e uno dei tre figli, di Salvatore Impagliazzo, compagno della giovane vittima, Eleonora Sirabella e di un parente di Gianluca Monti, probabilmente uno zio che abitava a poca distanza dal nipote, nella zona di via Celario.