Elezioni Comunali - il 10 Giugno si torna a votare in 761 Comuni Italiani - 20 Capoluoghi di Provincia
Dove si vota e come si vota
Si vota in 761 Comuni, tra cui 20 capoluoghi di provincia (un capoluogo di Regione, Ancona) che saranno chiamati alle urne per le elezioni amministrative del 10 giugno. Sono oltre 6,5 milioni i potenziali elettori che dovranno eleggere sindaci e consiglieri comunali. Il comune più grande è Catania, con oltre 300mila abitanti, il più piccolo è Castelmagno (Cuneo) con 62 abitanti.
I 20 capoluoghi di provincia dove si vota sono:
Lombardia: Brescia e Sondrio;
Veneto: Treviso e Vicenza;
Liguria: Imperia;
Toscana: Massa, Pisa e Siena;
Abruzzo: Teramo in Abruzzo;
Marche: Ancona;
Umbria: Terni;
Lazio: Viterbo Viterbo
Campania: Avellino;
Puglia: Barletta e Brindisi;
Sicilia: Catania, Messina, Ragusa, Siracusa e Trapani.
Si vota domenica 10 giugno. L’eventuale ballottaggio è invece stato fissato a due settimane di distanza: domenica 24 giugno. In entrambi i casi i seggi rimarranno aperti dalle 7 del mattino alle 23 di sera. Lo spoglio comincerà subito dopo la chiusura delle urne.
ELEZIONI COMUNALI 2018: COME SI VOTA NEI COMUNI CON PIU’ DI 15MILA ABITANTI
I comuni con un numero di abitanti superiore a 15mila sono soggetti ad un sistema maggioritario a doppio turno. Agli elettori verrà consegnata una sola scheda di colore blu nella quale sono già stati inseriti i nomi dei candidati alla carica di simbolo. Sotto il nome di ciascun candidato troviamo i simboli delle liste che lo sostengono. Tre le modalità di voto previste per eleggere il primo cittadino:
Tracciando un segno su una lista: in questo caso il voto va sia al candidato sindaco che alla lista prescelta.
Tracciando un segno sul nome del candidato: il voto andrà a lui ma non alle liste che lo sostengono.
Tracciando un segno sul nome del candidato sindaco e un secondo segno su una lista a lui non collegata (Voto disgiunto).
Per quanto riguarda il consiglio comunale, accanto al simbolo della lista c’è uno spazio bianco dove si possono esprimere le preferenze, scrivendo uno o due nomi dei candidati della lista. Nel caso in cui si esprimano due preferenze, i candidati votati devono essere di genere diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza.
Viene eletto sindaco già al primo turno chi ottiene almeno il 50% più uno dei voti (40% in Sicilia). In caso contrario si va al ballottaggio tra i due candidati più votati. Al secondo turno vince chi riceve più voti.
ELEZIONI COMUNALI 2018: COME SI VOTA NEI COMUNI CON MENO DI 15MILA ABITANTI
Nei comuni fino a 15mila abitanti si applica un sistema maggioritario a turno unico, cioè non è previsto il ballottaggio.
Su ogni scheda elettorale sono inseriti i nomi dei candidati alla carica di sindaco, ognuno dei quali affiancato da una lista di sostegno. Votando un candidato si sceglie anche la lista di consiglieri a esso collegata. Non è previsto voto disgiunto.
Sotto al simbolo ci sono una o due righe bianche per il voto di preferenza dove si potrà indicare uno dei nomi tra i candidati presenti nella lista collegata (nei comuni con più di 5mila abitanti si possono esprimere 2 preferenze, in quelli con meno di 5mila abitanti solo una, eccezion fatta per la Sicilia e per il Friuli Venezia Giulia).
Vince chi ottiene il maggior numero di voti e alla lista vengono attribuiti tanti voti quanti quelli attribuiti al sindaco.