Elezioni Catalogna: Gli indipendentisti ottengono la maggioranza assoluta, la vittoria a Ciutadans
I centristi del blocco unionista ottengono il risultato migliore.
Si sono concluse le tanto sofferte elezioni nella Catalogna che sogna l'indipendenza e ora, si è presa una rivincita sulle stretta centralista imposta da Madrid dopo il referendum di fine ottobre. A patto di saper superare le divisioni interne.
Le tre forze indipendentiste (JUNTSxCat, Erc-CatSì e Cup) che già governavano il "Parlament" catalano uscente incassano la maggioranza assoluta dei seggi, 70 su 135, ma non dei voti, arrivando al 47,5 per cento.
Il primo partito è però il centrista unionista di Ciutadans al comando di Inés Arrimadas con 37 seggi. Dietro, a quota 34, l'indipendentista 'Junts per Catalunya' dell'ex presidente Carles Puigdemont, fuggito in Belgio. Durante le elezioni c'è stata "una partecipazione record, storica, con un risultato che nessuno può mettere in discussione". Così il leader indipendentista Carles Puigdemont, in una conferenza stampa in catalano, ha commentato il risultato delle consultazioni di ieri. Puigdemont ripete due volte: "La Repubblica catalana ha battuto la monarchia sull'articolo 155", e aggiunge: "Rajoy è stato sconfitto". Ora servono una "rettifica", una "riparazione" e la "restituzione della democrazia".
"Sono disposto a incontrare qui a Bruxelles o in qualsiasi altro posto, ma non in Spagna" il premier Mariano Rajoy, perché "dobbiamo iniziare questa nuova fase con soluzioni politiche e non giudiziarie, non con l'oppressione".
Il portavoce della Commissione dell'Unione Europea ha fatto sapere che "la posizione Ue sulla Catalogna non cambierà".
Applausi e cori con cui si chiede "libertà per i prigionieri politici" sono esplosi nella sala del centro convegni a Bruxelles.
Ai 34 deputati indipendentisti di Junts si aggiungono i 32 di Esquerra republicana di Oriol Junqueras, ex vicepresidente della Generalitat, rimasto in Spagna e quindi in carcere con l'accusa di sedizione e ribellione.
Sommati ai 4 seggi del Cup il raggruppamento indipendentista ottiene 70 deputati, inferiore ai 72 del 2015, ma con i numeri sufficienti a governare di nuovo la Generalitat.
Sul fronte unionista Ciutadans da 25 deputati sale a 36; i socialisti catalani sono a quota 17; crollati da 11 a soli 3 deputati regionali i popolari locali, espressione del Partito del premier Mariano Rajoy, nemico n.1 del referendum illegale del primo ottobre sull'indipendenza della Catalogna.
L'altro grande dato politico è il successo di Ciutadans, il partito più duramente unionista, che diventa la prima formazione catalana vampirizzando il Partido Popular di Rajoy. La lista della 'andalusà Inés Arrimadas, capitalizzando sulla crescita del nazionalismo spagnolo anche in Catalogna, ottiene 37 seggi, e arriva prima in voti.
"Abbiamo vinto le elezion catalane" ha rivendicato questa notte Arrimadas davanti ai sostenitori del partito arancione in Plaça d'Espanya, che l'hanno accolta al grido "Presidenta!" e cantando "Espanoles-Espanoles-Espanoles!". Arrimadas ha detto che "un elettore catalano su quattro ha avuto fiducia in noi".
Più di cinque milioni e mezzo di persone sono state chiamate a votare per eleggere i 135 nuovi deputati del parlamento regionale di Barcellona. In lizza c'erano 38 liste. L'affluenza ha segnato il record dell'81,94 per cento, sette punti in più rispetto al 2015.