Coronavirus, test rapidi a Fiumicino e Ciampino per chi torna dei paesi a rischio

Mercoledì, 19 Agosto 2020. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Coronavirus, test rapidi a Fiumicino e Ciampino per chi torna dei paesi a rischio

Tra i positivi un bambino proveniente da Dubrovnik, città croata

Non si fermano i controlli tesi a contrastare la diffusione del Covid19. Sono arrivati a tempo di record nella capitale 30mila kit per i test rapidi del coronavirus da destinare negli aeroporti di Fiumicino e Ciampino per monitorare i passeggeri di rientro dai paesi a rischio di contagio, due mila nella sola giornata di oggi. Roma, dove atterra la metà del totale nazionale dei vacanzieri che sono stati nelle zone “calde”, blinda i suoi scali e fa quadrato attorno a chi ritorna da Spagna, Croazia, Grecia e Malta, paesi dove il virus corre forte e preoccupa, e a metà settimana anche Milano - Malpensa e Linate - dovrebbe correre ai ripari e fare lo screening alle persone che tornano a casa con l'incubo di portarsi dietro il virus.
Finora sono diverse le persone positive rilevate a Fiumicino. Si tratta di una romana asintomatica rientrata dall'isola greca di Skiathos, una tornata da Tenerife, un francese tornato dalla Croazia con volo da Spalato, un giovane di Pescara sceso da un volo Ryanair decollato da Malta che ha ricevuto il risultato del test quando era già al suo domicilio dove rimarrà in isolamento. Positivi al test rapido anche due spagnoli, provenienti da Barcellona, si tratta di un adulto e un bambino.L’Unità di Crisi della Regione Lazio fa sapere che è stato individuato un nuovo caso di positività. Questa volta si tratta di un bambino proveniente da Dubrovnik, città croata. Il piccolo è stato posto in isolamento con la famiglia ed avviato il conctact tracing internazionale. «Considerando che qui arriva un flusso di oltre la metà dell'intero numero di viaggiatori italiani che provengono dalle aree oggetto dell'ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza per il contenimento del virus, - ha spiegato l'assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato - abbiamo pertanto chiesto al Ministero di avere un'adeguata fornitura e così è stato».