Carolina Marconi la chemio l'ha resa sterile: Adozione negata dopo la guarigione
”Per i medici sono guarita per lo Stato no”
La lotta di Carolina Marconi per il Diritto all'oblio oncologico non si ferma. Dopo aver sconfitto il tumore al seno, l'ex concorrente del Grande Fratello, non rinuncia al suo sogno di diventare mamma nonostante la chemio l'abbia resa sterile. La showgirl, prima di iniziare il tortuoso percorso di guarigione, ha congelato un ovulo con solo il 10% di possibilità di rimanere incinta e non potendo provare al momento a concepire, ha pensato di adottare un bambino riscontrando molte difficoltà da parte della burocrazia che impone a tutti coloro che hanno avuto un tumore di aspettare alcuni anni prima di adottare.
Carolina si è più volte sfogata anche sui social sull’argomento dell’adozione a cui ha pensato dopo essere stata dichiarata guarita dai medici: “Se per i medici sono guarita, per lo stato non lo sono. Per ogni tipo di tumore bisogna aspettare un tot di tempo. Io per il mio devo aspettare 5 anni: potrei adottare, dunque a 49 anni. E intanto i bambini crescono nelle strutture, è un sistema che va scambiato”.
La Marconi ha deciso di battersi per tutti i diritti dei malati oncologici che in altri paesi d’Europa hanno molti più diritti che in Italia non solo sul campo dell’adozione ma in ogni aspetto della vita come un’assicurazione sanitaria o la partenza di un mutuo, tutti motivi per cui la malattia, secondo la donna, è considerata ancora un tabù: “Tante persone si nascondono perché hanno paura della discriminazione, e lo capisco. Non sapete quante volte io vengo identificata con la mia malattia”.
L’iniziativa portata avanti da Carolina è legata all’Associazione italiana oncologica medica (Aiom) con cui sta raccogliendo delle firme per permettere a tutti coloro che sono guariti da una malattia oncologica non debbano più dichiarare di averla avuta, un passo che potrebbe cambiare notevolmente la vita di tutti gli ex malati di tumore.