Carles Puigdemont, l'ex presidente della Catalogna arrestato in Sardegna

Venerdì, 24 Settembre 2021. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Carles Puigdemont, l'ex presidente della Catalogna arrestato in Sardegna

Su di lui la Corte Suprema spagnola aveva emesso un mandato di cattura internazionale

La vita politica di Carles Puigdemont è un continuo giro sulle montagne russe. L'ex presidente della Catalogna è stato arrestato dalla polizia ad Alghero, sulla base di un mandato di arresto europeo emesso dalle autorità spagnole per reati contro l'ordine e la sicurezza pubblica nazionale, e trasferito al carcere di Sassari. Puigdemont era arrivato da Bruxelles - dove vive in autoesilio dal 2017 e dove svolge le funzioni di parlamentare europeo - all'aeroporto di Alghero: qui nel fine settimana avrebbe dovuto partecipare alla 33esima edizione del Adifolk, il festival internazionale della cultura catalana. Il noto politico catalano è ricercato dalla giustizia spagnola dopo il referendum sull'indipendenza del primo ottobre 2017 giudicato illegale da Madrid.
Ad Alghero, unica città italiana di cultura e lingua catalana, avrebbe dovuto incontrare fra gli altri il presidente della Regione, Christian Solinas, e il presidente del consiglio regionale, Michele Pais. Saranno i giudici della Corte d'Appello di Sassari a decidere sulla sua liberazione o estradizione. L'udienza è stata fissata alle 9 di venerdì.
Il 30 ottobre 2017 Puigdemont era espatriato a Bruxelles per sottrarsi all'arresto dopo che la Procura aveva accusato di ribellione l'intero esecutivo catalano. L'ex presidente si era rifiutato di tornare in patria per testimoniare e le autorità spagnole avevano emesso a suo carico un mandato d'arresto europeo. Il Tribunale supremo lo aveva ritirato un mese dopo, consentendo a Puigdemont di viaggiare per internazionalizzare la sua causa, sebbene non gli venne consentito di tornare in Spagna a causa del mandato di arresto nazionale.
A marzo del 2018 le autorità spagnole avevano emanato un nuovo mandato di arresto europeo contro Puigdemont, che venne fermato in Germania mentre tentava di tornare in Belgio dalla Finlandia. Berlino lo aveva rilasciato, ma gli aveva proibito di lasciare il Paese. A luglio dello stesso anno un tribunale locale in Germania si era rifiutato di estradare l'ex leader con l'accusa di ribellione e aveva ritirato le misure che gravavano su di lui. Puigdemont era tornato in Belgio e si era stabilito a Waterloo.
Alle elezioni europee del 26 maggio del 2019 Puigdemont era stato eletto all'Europarlamento. A ottobre il Tribunale supremo aveva condannato nove leader indipendentisti per sedizione e aveva riattivato il mandato d'arresto europeo per l'ex presidente. Quest'ultimo era stato di nuovo bloccato a dicembre, ma la Corte di Giustizia europea aveva riconosciuto la sua carica di eurodeputato, e la conseguente immunità.
Il Parlamento europeo, a marzo 2021, aveva però votato a favore della revoca dell'immunità di Puigdemont e di altri due leader indipendentisti espatriati, Toni Comin e Clara Ponsati. Puigdemont, in un'intervista aveva commentato così la decisione dell'Europarlamento: "E' un caso di persecuzione politica, aver organizzato un referendum non è un reato nel codice penale spagnolo".
Dopo l'arresto, la diplomazia spagnola si è attivata. E' stato infatti inviato il console onorario di Spagna per le province di Sassari, Nuoro e Oristano, l'avvocato algherese Fabio Bruno, con l'obiettivo di verificare che al leader dell'indipendentismo catalano sia garantito il rispetto delle regole internazionali.