Bufala nella mozzarella di bufala? Ci pensa l'Intelligenza Artificiale
Il progetto ha messo a punto una vera e propria “guardia del corpo” virtuale chiamata Nina
Quindicimila controlli anti contraffazione e una squadra di lavoro nutrita, attenta, vigile. Sono i dati, più che confortanti, che il Consorzio Mozzarella di Bufala Campana Dop ha reso noti riguardo alle attività di tutela del prodotto nel 2023. Numeri impressionanti per un pilastro indiscusso della nostra enogastronomia, che da questa primavera promettono di continuare, prepotentemente, a crescere. Una promessa dettata dall’entusiasmo, sì, ma non da quello vuoto. Arriva nel 2024, infatti, l’ultimo passo in un lavoro costante, negli anni, di potenziamento ed efficientamento tecnologico del settore di Tutela. Un passo fondamentale per il futuro: l’arruolamento di Nina, un’agente di tutela interamente creato dall’intelligenza artificiale.
Nina ha il volto candido di una donna e il nome di una delle bufale più longeve e produttive della storia del comparto, ma una capacità di essere efficace nel suo compito di scovare truffe e falsi tutt’altro che amichevole. E rappresenta il futuro. “L’obiettivo del nostro Consorzio - sottolinea il Presidente Domenico Raimondo - è di potenziare sempre più la trasparenza del comparto, puntando sull’innovazione digitale. Questo progetto si aggiunge alla totale tracciabilità della filiera, che oggi, partendo da una singola mozzarella di bufala Dop consente di risalire fino alla partita di latte con cui è stata prodotta”.
Il progetto di cui Nina è l’implementazione è il “MBC LS - Mozzarella di Bufala Campana Label System”, una piattaforma digitale all'avanguardia che permette di rendere automatico tutto il percorso di vita degli incarti, primo vero alleato di chi acquista Mozzarella di Bufala Dop nella lotta ai prodotti contraffatti. Non è facile controllare un mercato che conta 11mila addetti e vale oltre 55mila tonnellate di mozzarella, e per questo, da anni, il Consorzio si avvale dell’aiuto della digitalizzazione. Tutte le modifiche a incarti e imballaggi di ogni produttore iscritto al Consorzio, infatti, vengono oggi raccolte in un archivio unico che permette un tracciamento decisamente più puntuale di quanto avrebbe permesso la burocrazia cartacea.