Attesa per la cabina di regia, si punta alla riduzione del coprifuoco

Lunedì, 17 Maggio 2021. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano, Notizie

Attesa per la cabina di regia, si punta alla riduzione del coprifuoco

Per ora si procederà seguendo la linea della gradualità e della prudenza

Meno di 6mila casi, terapie intensive e numero di vittime in calo (93, per la prima volta da mesi). Potrebbe essere un lunedì di svolta: alla luce di questi dati la cabina di regia del governo in programma potrebbe posticipare il coprifuoco e rivedere le restrizioni. In Puglia intanto si prepara un test per la riapertura delle discoteche. In 2mila con il green pass entreranno in un locale a Gallipoli e, a fine serata, si sottoporranno a un nuovo tampone.
Per ora, però, si procederà seguendo la linea della gradualità e della prudenza, come ha ripetuto più volte il presidente del Consiglio Mario Draghi e come ha confermato anche oggi lo stesso Speranza anche alla luce degli assembramenti che si continuano a registrare nelle città, soprattutto nelle aree della movida come dimostrano le immagini di Roma e Napoli: "dobbiamo proseguire con ragionata fiducia verso le graduali riaperture delle altre attività e questo è possibile grazie alle misure adottate in questi mesi, ai comportamenti corretti della maggioranza delle persone e alla campagna di vaccinazione".

Il tagliando al decreto in vigore dovrebbe dunque portare ad un nuovo provvedimento che sarà operativo dal 24 maggio e che riscriverà tutta una serie di regole e restrizioni.
La prima è, appunto, quella che riguarda il coprifuoco: l'indicazione era di posticiparlo alle 23 ma non è escluso che possa essere portato fino a mezzanotte visto il pressing del centrodestra e delle regioni. Un nuovo check verrà fatto poi all'inizio di giugno e potrebbe essere quella l'occasione per cancellarlo definitivamente. "E' realistico ipotizzare - sostiene il ministro degli Affari Regionali Mariastella Gelmini - che nelle prossime settimane verrà rivisto". Ma il vertice tra i capigruppo della maggioranza si occuperà anche di altro visto che, lo ribadisce il capogruppo di Forza Italia alla Camera Roberto Occhiuto, il centrodestra continua a chiedere "aperture vere" per tutti i settori, soprattutto quelli che ancora non hanno una data per poter ripartire. E Matteo Salvini alza nuovamente la posta, convocando una videoconferenza della Lega prima della riunione di governo. "Ci aspettiamo riaperture e ripartenza, lavoro e libertà, all'aperto e al chiuso, di giorno e di sera".

Il governo dovrebbe dunque decidere anche la riapertura dei centri commerciali nei fine settimana (il 22 o il 29 maggio), quella delle piscine al chiuso, che potrebbe essere il 1 giugno assieme alle palestre, e la ripresa del settore dei matrimoni. La data potrebbe essere attorno al 15 giugno e non è escluso che il wedding sia la prima attività nella quale sperimentare il green pass, le certificazioni che già consentono di spostarsi tra regione di colore diverso. Chi vuole partecipare ad un banchetto dovrà avere il certificato di vaccinazione, di avvenuta guarigione o un tampone negativo effettuato 48 ore prima della cerimonia. Non dovrebbe cambiare nulla, invece, per quanto riguarda la data dei ristoranti al chiuso: potranno riaprire a partire dal 1 giugno; è possibile però che il governo decida di consentire l'attività anche la sera mentre al momento il decreto fissa l'apertura dalle 5 alle 18. E se sarà probabilmente superato il divieto di consumare al bancone del bar, non dovrebbe essere modificata la data per la ripartenza delle fiere (15 giugno), dei congressi e dei parchi tematici (1 luglio).

Questo perché il governo, lo ha ribadito il presidente del Consiglio superiore di Sanità e coordinatore del Cts Franco Locatelli, vuole comunque avere una fotografia piena degli effetti delle riaperture del 26 aprile, che si avrà solo a partire dal monitoraggio di venerdì prossimo. Ovvio però che, così come per il coprifuoco, una nuova verifica verrà fatta all'inizio di giugno anche per questi settori. E potrebbe essere sempre quello il momento per l'esecutivo per affrontare un altro tema, quello dell'utilizzo della mascherina all'aperto, che da più parti è stato già sollevato. Al momento, ha detto chiaro Locatelli, "è troppo presto per rimuoverla, oggi la scelta non è ipotizzabile". Ma, ha aggiunto, "verrà il momento in cui potremmo abbandonarla". Non sarà all'inizio di giugno, ma non è affatto escluso che con l'arrivo dell'estate - quando la metà della popolazione sarà vaccinata almeno con una dose - dopo il coprifuoco anche l'oggetto più indossato dagli italiani in questo ultimo anno possa essere archiviato.