Attentato a Istambul, pianto e disperazione
Blitz della polizia turca nel covo dei sospettati attentatori
Tutto era avvolto nel panico, le lacrime e gente che si consolava mutuamente per la perdita di qualche essere caro, appena morto per colpa d'un terribile attentato. Nel mirino ancora Istambul. La polizia turca ha compiuto all'alba diversi blitz in covi di sospetti militanti dell'Isis nella città, dopo l'attacco che martedì sera ha ucciso 42 persone all'aeroporto Ataturk. Non si hanno al momento notizie di arresti, né di legami diretti con l'attentato. Inoltre l'esercito turco ha annunciato di aver ucciso sabato, 2 presunti membri dell'Isis di nazionalità siriana, mentre cercavano di attraversare il confine con la Siria. Uno dei 2 era ricercato in Turchia perché sospettato di preparare attacchi kamikaze ad Ankara o ad Adana, nel sud del Paese.
Istambul, dopo una notte a contare i morti, si è risvegliata sotto shock vittima dell'ennesimo attacco terroristico sulle rive del Bosforo - il quarto di quest'anno - è anche il più sanguinoso: 42 morti, di cui almeno 15 stranieri, senza contare i tre kamikaze che si sono fatti esplodere dopo aver aperto il fuoco sulla folla al terminal internazionale dell'aeroporto Ataturk, e 239 feriti. Vittime di 10 nazionalità, per le quali oggi è stato proclamato il lutto nazionale. E la sensazione di non essere in grado di fermare una minaccia terroristica, che per il premier turco, Binali Yildirim, stavolta è quasi certamente quella dell'Isis. Le indagini hanno seguito sin dalle prime ore la pista dell'attacco jihadista. Ma sul commando che ieri sera è piombato indisturbato, imbracciando i kalashnikov, nel principale scalo della Turchia restano ancora molte ombre. Uno dei kamikaze ha agito da ariete, facendosi saltare in aria all'esterno e creando il caos che ha favorito l'ingresso degli altri due. Oltre ai tre terroristi kamikaze, che sarebbero tutti stranieri, fonti di polizia avevano parlato di quattro persone in fuga. Una è stata arrestata ieri sera, si tratterebbe di una donna. Ma nulla si sa al momento della sua identità. Come fortissimo resta il riserbo sulla sorte dei tre ipotetici terroristi alla macchia. In queste ore, la Turchia guarda allo specchio soprattutto le lacune del suo sistema di sicurezza e di prevenzione. Una lettera che avvisava della minaccia imminente di attacchi dell'Isis giaceva da almeno 20 giorni sui tavoli delle autorità.