Ancona come Beirut, brucia il porto è devastazione il giorno dopo il grande incendio
Un disastro strutturale, con più di mezza area ex Tubimar alla Zipa andata distrutta
I botti di mezzanotte, quasi fosse Capodanno. In realtà i boati, sentiti con una certa nitidezza da molte parti della città, non erano fuochi d’artificio, ma le bombole di acetilene che saltavano. Cronaca di una notte infernale al porto di Ancona. Un disastro strutturale, con più di mezza area ex Tubimar alla Zipa andata distrutta, a cui per fortuna sembra non si sia collegata un’emergenza ambientale.
Per tutta la notte il lavoro costante dei 50 vigili del fuoco impegnati nelle operazioni di spegnimento dell'incendio che dalla notte di ieri sta interessando un'area di circa 20mila metri quadrati nella zona portuale di Ancona. Ancora attivi residui focolai all'interno dei capannoni bruciati che risultano pericolanti e difficilmente accessibili mentre è diminuita l'emissione dei fumi. Il giorno dopo del grande incendio ad Ancona, ci sono ancora zone off limits al porto. I vigili del fuoco lottano ancora contro gli ultimi focolai, mentre sta per cominciare la difficile fase della conta dei danni e della ricostruzione.
Per ora scuole e parchi chiusi, chiesto ai cittadini di limitare gli spostamenti.