Agguato in Congo, assassinati l'ambasciatore italiano e un carabiniere
Per i media 'tentativo di rapimento' finito in tragedia
Era nato a Saronno (in provincia di Varese, anche se la sua famiglia si era trasferita poi a Limbiate) quasi 44 anni fa, li avrebbe compiuti a maggio. Luca Attanasio, ambasciatore italiano in Congo, è stato ucciso con il carabiniere della sua scorta Vittorio Iacovacci e con il loro autista Mustapha Milambo, in un attacco a un convoglio delle Nazioni Unite nel Congo orientale.
Secondo un comunicato della presidenza congolese sono stati dei ribelli ruandesi a uccidere l'ambasciatore e la guardia del corpo, sparando loro a bruciapelo. A 500 metri, i rapitori hanno tirato da distanza ravvicinata sulla guardia del corpo, deceduta sul posto, e sull'ambasciatore, ferendolo all'addome. Inutili i soccorsi per l'ambasciatore che è deceduto dopo poche ore.
Un'imboscata in piena regola, probabilmente a scopo di sequestro, finita in tragedia.
L'ambasciatore aveva tre figlie piccolissime, due gemelle e una prima bimba nate negli anni scorsi. "Una forza della natura, un esempio anche per i nostri ragazzi". "Una luce nella nebbia che riscaldava e illuminava": dal sindaco al parroco di Limbiate sono in tanti a piangere Attanasio, ed è stato il sindaco a firmare per il rimpatrio della salma. I genitori dell'ambasciatore, raggiunti nel loro dolore, hanno detto solo di aver saputo della sua morte dai media.