A Hollywood le star si mobilitano contro le esecuzioni in Iran
Da Cate Blanchett a Marion Cotillard stanno mostrando il loro sostegno al popolo iraniano
«Noi siamo con il popolo iraniano nella sua lotta per la libertà». Inizia così il video appello per l'Iran lanciato sui social da oltre 50 volti di Hollywood. Da Cate Blanchett, Jada Pinkett Smith, Jason Momoa a Marion Cotillard, sempre più esponenti dell'industria cinematografica e dello spettacolo stanno mostrando in questi giorni il loro sostegno al popolo iraniano. Con una richiesta precisa: #StopExecutionsinIran. Le ultime due vittime sono state Mohammad Mahdi Karami e Seyyed Mohammad Hosseini: due giovani manifestanti iraniani accusati di aver ucciso un paramilitare, Seyed Ruhollah Ajamian, membro della forza Basij a Karaj il 3 novembre scorso.
«Migliaia di dimostranti sono stati arrestati. Alcuni sono già stati messi a morte. Molti altri sono in pericolo. Ma il mondo sta guardando», continua l'appello. Una foto, un foglio in mano e la scritta #stopexecutionsiniran, è questo l'hashtag lanciato per mostrare il proprio dissenso verso ciò che sta accadendo a Teheran e alzare la voce in difesa del popolo iraniano.
L'appello è stato diffuso sui social con un post scritto dalle artiste irano-americane, Nicole Najafi (sceneggaitrice), Ana Lily Amirpour (regista e produttrice) e Mozhan Marnò (attrice). «Dal settembre 2022, il popolo iraniano ha guidato una rivoluzione storica per rovesciare la brutale dittatura iraniana», si legge nel messaggio diffuso sui social. «Gli iraniani hanno protestato nelle strade con un coraggio insondabile. In risposta, il regime ha ucciso più di 500 persone, ne ha arrestate più di 20.000 e ora si è rivolto al suo ultimo strumento di repressione: le esecuzioni. Questo è l'ultimo disperato tentativo del regime per salvarsi e terrorizzare il proprio popolo fino alla sottomissione. Ma gli iraniani non si tireranno indietro. Sta a noi, comunità internazionale, prendere posizione contro queste violazioni dei diritti umani. Diffondere la consapevolezza di ciò che sta accadendo è il modo in cui riteniamo responsabile questo regime crudele. Aiutaci a diffondere la parola. Stare con il popolo iraniano che sta lottando per la democrazia e le libertà fondamentali».
L'Organizzazione iraniana per i diritti umani con sede a Oslo afferma che almeno 100 dei manifestanti arrestati rischiano la pena di morte o l'esecuzione. Dal 16 settembre e dopo la morte di Mahsa Amini sotto la custodia della polizia morale di Teheran, l'Iran è stato teatro di proteste diffuse, che hanno incontrato una violenta repressione da parte delle forze di sicurezza della Repubblica islamica.
L'esecuzione di quattro manifestanti iraniani è avvenuta dopo processi frettolosi e senza il rispetto del giusto processo, il che ha provocato la rabbia dell'opinione pubblica in Iran ed è stato condannato da molti in tutto il mondo.
A ottobre attrici e cantanti di tutto il mondo avevano protestato tagliandosi i capelli in segno di solidarietà con le donne iraniane.