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Articles in Category: Primo Piano

Schiave per 30 anni in una casa di Londra 3 donne sono state liberate

Venerdì, 22 Novembre 2013. Nelle categorie Cronaca, Primo Piano

Schiave per 30 anni in una casa di Londra 3 donne sono state liberate

Tre donne sono state liberate dalla polizia con un blitz in un'abitazione nel sud di Londra, in seguito alla denuncia di una donna che ha dichiarato di essere stata tenuta segregata in casa, praticamente in stato di schiavitù, per 30 anni.

Si tratta di una 69enne proveniente dalla Malaysia, una 57enne irlandese e una britannica di 30 anni. Due persone, un uomo e di una donna, entrambi di 67 anni, sono state arrestate. Un documentario tv sui matrimoni forzati e' stata la molla che ha fatto scattare la denuncia da parte di una delle donne che sostengono di essere state tenute relegate in casa a Londra e che oggi sono state liberate. Una di loro e' riuscita a contattare un'associazione di cui si parlava nel documentario ed e' scattata la denuncia, da cui le indagini della polizia che hanno portato alla 'liberazione' oggi e a due arresti.

Fabrizio Corona scrive dal carcere alla redazione di Verissimo “Stare in prigione è come morire lentamente”

Venerdì, 22 Novembre 2013. Nelle categorie Moda, Primo Piano

Fabrizio Corona scrive dal carcere alla redazione di Verissimo “Stare in prigione è come morire lentamente”

In questi giorni ha potuto finalmente riabbracciare il figlio Carlos che, accompagnato dalla madre Nina Moric e dalla nonna, gli ha fatto visita in prigione. Fabrizio Corona, dopo mesi di silenzio, torna anche a parlare e lo fa con una lettera scritta dal carcere di Opera, indirizzata alla redazione di "Verissimo. "In caceresono diventato migliore".

"A chiunque incontro e mi chiede come sto - scrive Fabrizio - rispondo sempre la stessa cosa: 'Sto bene, molto bene'. Ma risponderei così anche dopo 30 coltellate, sanguinante, in fin di vita. Ho sempre risposto così, a tutti. Penso che dopo la scoperta di una grave malattia, il carcere sia la cosa più brutta che possa accadere ad un uomo. È la realtà dell'inferno in terra, dove colpevoli e innocenti sono costretti a vivere in condizioni vergognose e disumane nell'indifferenza istituzionale. Io però, in questo momento, non provo più rabbia, né rancore per chi mi ha condannato e inflitto questa pena così eccessiva e così assurda, ma anzi lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di capire tante cose, mi ha aiutato a riconoscere i tanti sbagli, ad ammettere gli errori, a guardarmi dentro, nel profondo della mia anima e a capire finalmente, a quasi quarant'anni, chi sono e cosa voglio veramente".

"Il mio avvocato - prosegue Corona nella missiva - mi dice sempre: 'Sii forte del fatto che ciò che è giusto alla fine vince', e io continuo a combattere come ho fatto dal primo giorno che sono entrato in questo nuovo mondo, con questa nuova vita, per dimostrare che nei momenti di difficoltà si deve niente affatto ripiegare le ali, abbassare il tiro, ma anzi, tentare di rilanciarsi lavorando sui propri margini di miglioramento e sulla riscoperta dei valori veri e dei sentimenti come l'orgoglio e il coraggio, perché alla fine, quello che conta veramente (nothing else matter) è il carattere e il cuore che metti nella tua vita. Bisogna saper rispondere alla disperazione con un sorriso di sfida e il dito medio alzato. E questo, oggi, deve essere d'esempio e di aiuto ai molti che pensano di non farcela e decidono di lasciarsi andare... Io non l'ho fatto e mai lo farò!".

La lettera dell'ex manager dei paparazzi continua e si conclude con un saluto alla Toffanin: "Stare in prigione in questo paese è come morire lentamente, ma io continuo a vivere lo stesso, di notte, nei miei sogni, anche attraverso i ricordi di quella che è stata la mia incredibile vita: le tante emozioni provate, il grande amore dato e quello ricevuto, convinto, ancora oggi, che i sogni, se li desideri veramente e fai di tutto per raggiungerli, prima o poi diventano realtà. Oggi, chiuso dentro la mia cella, la numero 1 del primo reparto del carcere di massima sicurezza di Opera, guardandovi seduto dal mio sgabello di legno mezzo rotto, attraverso un minuscolo televisore degli anni Settanta, voglio vedere mia madre sorridere: ha già pianto e sofferto troppo. Un bacio e un ringraziamento speciale a te, Silvia. Con affetto". (gossip.it)

Esce Xbox One ed ha inizio la “guerra delle console”

Venerdì, 22 Novembre 2013. Nelle categorie Primo Piano, Notizie

Esce Xbox One ed ha inizio la “guerra delle console”

La nuova Xbox One fa il suo debutto sugli scaffali dei negozi, dando ufficialmente il via alla "guerra delle console" di ultima generazione.

La macchina di casa Microsoft scende in pista con grandi ambizioni: diventare un centro di intrattenimento mosso, oltre che dal joypad tradizionale, dalla nuova versione di Kinect, la periferica che capta voce e movimento.

"Vi può dire che muscoli avete in tensione, dove il vostro peso è concentrato. Può arrivare a leggere il vostro battito cardiaco osservando le microfluttuazioni nel flusso sanguigno nel viso", dice Dave McCarthy, numero uno dei Microsoft Game Studios.

Varrà un prezzo di listino di 500 euro? Per gli esperti è su questo punto che si gioca la sfida di Redmond con i giapponesi di Sony, piuttosto che sulla capacità di interagire con tablet con la funzione "Smart Glass".

Una cosa è certa: questa generazione (l'ottava) sarà molto diversa dalla precedente.

Gli ultimi otto anni hanno visto l'exploit di vendite della Wii di Nintendo e la rinascita di Microsoft come concorrente credibile dopo gli anni di predominio della Playstation 2.

Dopo il flop della nuova Wii U dei giapponesi, sembra essere diventata in tutto e per tutto una corsa a due: la Playstation 4, tecnicamente più potente e dal design più aggressivo, punta al cuore dei videogiocatori più "hardcore".

Costa 100 euro in meno della rivale americana e offre anch'essa numerosi contenuti online. Al lancio, venerdì scorso, ha venduto più di un milione di copie. Riuscirà Xbox One ad effettuare il sorpasso? Euronews

Esce Xbox One si attende ora la Playstatio4 per dare il via alla "guerra delle console"